Il patto delle colline by Marco Aime

Il patto delle colline by Marco Aime

autore:Marco Aime [Aime, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788833022536
editore: © 2024 Eleuthera
pubblicato: 2024-04-01T22:00:00+00:00


Sedere sulla pelle

Il consiglio di villaggio si riunisce nella grande capanna, chiamata cocon, che sta all’ingresso dell’abitazione del sawa maggiore. I convitati si sistemano sui tronchi appoggiati alla parete, mentre il capo siede su una sorta di panca in banco78 ricoperta con una pelle. La pelle (banu), generalmente di bue, è un elemento distintivo in quanto segna la posizione gerarchica nelle riunioni collettive. Tra i vari capi esiste una gerarchia, basata, secondo quanto affermato dagli anziani taneka, sull’anzianità del villaggio. Secondo tale principio il primato spetterebbe a Yakà, ma essendo questo villaggio ormai semiabbandonato, il centro di maggiore importanza, sia sotto il profilo rituale sia sotto quello politico, è Seseirhà: «Tutti sono sawa nel proprio villaggio, ma quando si ritrovano assieme, è Tinga Sawa a sedere sulla pelle» mi è stato detto. L’identificazione della pelle come simbolo dell’autorità del capo è caratteristica anche di alcune etnie del Togo e del Ghana settentrionali (dagomba, konkomba, tallensi) presso le quali il capo viene chiamato «pelle della terra».

La pelle è una eredità degli antenati: «Un tempo non c’erano le stuoie» mi è stato detto, e la pelle, nel parlare comune, è diventata simbolo di quell’autorità che gli antenati portarono con sé. Quando il sawa deve fare un’affermazione importante oppure proferire una minaccia dice: «Giuro in nome della pelle su cui sono seduto», cioè in nome degli antenati. Così come dire «metto il mio problema sulla pelle», significa voler rendere pubblica una questione per chiedere aiuto nel risolverla. Pelle quindi come simbolo di un’autorità che sta al di là degli uomini e che pertanto deve essere spesa con una certa morigeratezza. Simbolo appunto, e come tale portatore di valori indipendentemente dalla sua sostanza. Infatti nel cocon delle riunioni di Tinga Sawa, la tradizionale pelle è stata oggi sostituita da una stuoia in plastica arancione con sopra il disegno di una Porsche.

L’amministrazione della giustizia è una delle principali competenze del sawa, così come la gestione dei rapporti con l’esterno: l’amministrazione pubblica e ogni altra forma di rapporto con gli stranieri. Per questioni di importanza minore ci si reca dal sawa del proprio quartiere, se invece la disputa assume toni più aspri o coinvolge più persone, è il sawa del villaggio ad assumersi la responsabilità. Il sawa è soprattutto un pacificatore, come sottolinea anche il racconto dell’origine di Satyekà nel quale Sangà chiama l’avo di Tchourou (straniero e quindi al di sopra delle parti) per dirimere la disputa tra lui e sua moglie.



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